Il mondo della stampa 3D continua a dare una mano a chi ne ha bisogno

La capacitá di sviluppare protesi per le mani su misura a basso costo grazie alla stampa 3D é una delle prime, e di sicuro una delle migliori, storie nell’industria della Stampa 3D. Tutto ha inizio nel Febbraio 2013, quando il sud africano Richard Van As, in collaborazione con l’americano Ivan Owen, uniscono le forze per realizzare protesi (per Richard e per il figlio di Ivan), in quello che poi è cresciuto fino a diventare il progetto Robohand, sostenuto direttamente anche da Makerbot.

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Il progetto è così diventato a pieno titolo una fabbrica di protesi per la mano, stampate in 3D, e sempre più gente ne è venuta a conoscenza. Tra questi, Paul Mc Carthy, che cercava una protesi per la mano di suo figlio Leon. Grazie all’aiuto di Van Has e Owen infatti, ha potuto fabbricarne una su misura ad un costo totale di 10 dollari, rispetto agli oltre 10.000 dollari di una protesi tradizionale. La storia ovviamente fece notizia e venne riportata, giustamente, su molti dei principali media globali.

Le protesi per le mani sono particolarmente importanti per i bambini. Infatti, siccome i loro corpi sono ancora in fase di crescita, é particolarmente difficile per loro avere accesso a protesi su misura, visto che una dura solo qualche mese, o al massimo un anno, e che pochi possono permettersi di spendere 10.000 dollari ogni dodici mesi. Grazie alla stampa 3D invece, tutto ciò che devono fare gli utenti é modificare il modello digitale ed investire meno di 50 dollari per i filamenti di stampa.

frankie2Oggi le avventure nel mondo della realizzazione di protesi per le mani stampate in 3D si arricchiscono di un nuovo capitolo, un evoluzione, che la renderà disponibili ed accessibili ad ancora più persone in tutto il mondo. Si chiama e-NABLE, ed è un network online fondato da John Schull, un ricercatore del Centro di Media, Arte, Giochi, Interattivitá e creatività (MAGIC) dell’istituto di Tecnologia di Rochester.

Schull notó che in tutto il mondo vi erano molti makers ed ingegneri che creavano protesi per le mani open source per i loro clienti, ma non vi era un sistema di distribuzione globale dei loro lavori. Mancava un network. Inizialmente e-NABLE era semplicemente uno strumento da utilizzare come mappa interattiva online, per connettere utenti con l’hobby del 3D, makers ed ingegneri, che si offrissero come volontari per progettare, fabbricare ed installare protesi meccaniche, con le persone che ne avessero bisogno.

talonhand1La rete, della quale sono membri attivi anche Paul Mc Carthy e suo figlio Leon, non serve a vendere le protesi ma a permettere a genitori ed educatori di imparare a crearle e adattarle alle esigenze di chi ne ha bisogno. Oggi e-NABLE ha circa 300 utenti, sparsi tra i cinque continenti ma il suo potenziale è molto più grande. Schull lo vede come un modello adattabile e riutilizzabile che potrebbe andare oltre la stampa 3D di protesi per le mane, ed interverrà ad una conferenza online a Releigh, NC, per discuterne e parlare di come creare tali collaborazioni nel Web.

Il sito del gruppo e-NABLE é anche una fonte di informazioni per la community e include link ai più recenti design delle protesi, che possono essere scaricate dal network di Thingiverse (attualmente il Bob Roth e il Talon Hand 2.0), inoltre aiuta a raccogliere donazioni ed elenca nuove storie di bambini le cui vite cambiano dopo aver ricevuto una nuova protesi stampata in 3D. Come Shea, Sam, Ben e molti altri capitoli ancora di cui scrivere.

Fonte: 3dprintingindustry.com

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